Die FAS vom 26. 10. 2008:
Peter Richter meets Gerhard Richter

Lipsia, 30. Oktober 2008, 00:27 | von Paco

für Joachim Lottmann,
il peggior fabbro :-)

Die beste deutsche Literatur entsteht im Moment oft direkt als Automaten­übersetzung ins Italienische. Siehe Joachim Lottmann, il peggior fabbro, der das mit seinem Text »Barack Obama in Italia« so gemacht hat (tazblogs, 23. 7. 2008). Sia come sia, quello che manca è un rundown della FAS in italiaaano, quindi, ragazzi, lo facciamo adesso:

Bene, è stata un’edizione dominata dall’articolo in apertura della rubrica ›Feuilleton‹: Peter Richter ha incontrato Gerhard Richter (»Vor einem Wasserfall aus Farbe«, pag. 25). Tutti e due sono nati a Dresda, tutti e due hanno lo stesso cognome. Non sarebbe il ›Feuilleton‹ della FAS, se non venisse tematizzato. Il dialogo dei due diventa un po‘ improduttivo, fortunatamente, dal momento che …

»… deswegen sprachen wir dann eben doch über den Namen Richter und darüber, dass ihm ein Lehrer einmal riet, sich aus Karrieregründen lieber Waltersdorf zu nennen, nach seinem Heimatort; aber so etwas machen, von Schmidt-Rottluff bis Baselitz, nur Expressionisten. Er sei seinem Ziehvater sehr dankbar für den Namen, und auch seine Kinder trügen ihn gern. Wir einigten uns darauf, dass fehlende Seltenheit kein Makel sei, sondern schön wie die seriellen Objekte von Donald Judd.«

Ecco! L’occasione per l’articolo sono due mostre, una nel museo Ludwig a Colonia (»Abstrakte Bilder«), l’altra nel museo Morsbroich di Leverkusen (»Übermalte Fotografien«).

Delle altre cose che ho letto:

Bernard Henri-Lévy e Claudius Seidl prendono le parti di Milan Kundera (come del resto molti altri al momento).

Johanna Adorján si intrattiene con la ricomparsa Grace Jones.

Reich-Ranicki scrive di Stefan Zweig.

Peter Körte ci mostra come la TV tedesca distrugga (congiuntivo!) il cinema del paese.

E Stefan Niggemeier propone una trasmissione dal nome »XY … ungelesen« (divertente!).

(eccetera)

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